CORRIERE DELLA SERA Giovedì 3 Marzo 2016



INTERVENTI E REPLICHE

Come spiegare Donald Trump agli italiani

Molto spesso i miei amici, sapendo che io sono d’origine italiana e un amante dell’Italia, mi chiedono se Donald Trump è il nostro Berlusconi. In effetti ci sono tante similarità. Forse la maggiore è che tutti e due sono, in un certo senso, quasi caricature delle loro rispettive identità nazionali. Una volta Giorgio Gaber ha detto «non ho paura di Berlusconi in sé, ho paura di Berlusconi in me». Credo si possa dire la stessa cosa per Trump: per molti americani lui è semplicemente troppo americano. Troppo sfacciato, troppo ricco, troppo rozzo, eccetera. È ironico, ma è la verità. Per molti americani non è bello vedersi riflessi in Trump. Lo scorso agosto in un rapporto per Strategas avevo paragonato Trump a un titolo finanziario speculativo che porta con sé il rischio di non essere acquistato. L’attuale successo di Trump si spiega con le sue posizioni su tre problemi: l’immigrazione illegale, lo scambio «libero» con nazioni che fissano la loro valuta, la correttezza politica. Non pensarla come Trump su questi tre temi sembra a molti un insulto al buon senso, specialmente ai bianchi disoccupati. Alla fin fine, Donald Trump può anche commettere un suicidio politico, ma immagino che la corsa alla presidenza diventerà ancor più spettacolare. La rabbia del popolo americano contro la classe politica è cosi forte che sarebbe sbagliato pensare che Trump non possa vincere.

Jason DeSena Trennert, fondatore e capo di Strategas research partners, New York